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Patrice, un anno ad Oasi Giovani come volontario europeo


«Un anno arricchente, positivo, in cui oltre all'italiano ho imparato tanto in ambito sociale. Il futuro? Chissà che non prosegua in questo settore...».

A parlare è Patrice Mercier – 25 anni, originario del nord della Francia – che ha trascorso un anno presso Oasi Giovani nell'ambito del Corpo Europeo di Solidarietà. L'ente benefico è infatti accreditato ufficialmente per inviare e ricevere volontari, come il giovane Patrice.


Il ragazzo ha trascorso questi dodici mesi soprattutto al Centro educativo post-scolastico, dove ha assistito gli studenti nei compiti (specialmente inglese e francese), nelle attività ricreative come il calcio, nel servizio mensa e nell'accompagnamento scuola-corso Roma. Ha abitato in un alloggio messo a disposizione da Oasi ed ha collaborato anche con il progetto “Oceano” e l'Estate Ragazzi.

«Ho intrapreso questa avventura per cambiare settore e sviluppare altre competenze, avendo io un master in contabilità – spiega –. In Francia, in un centro giovanile, mi hanno dato un volantino sulle opportunità all'estero, e la cosa più naturale è stata intraprendere questa esperienza a Savigliano come volontario europeo, dopo aver trascorso un paio di mesi in Romania presso un liceo bilingue».


Al suo arrivo in terra cuneese, nel marzo 2023, Patrice non conosceva l'italiano: imparata un po' alla volta la grammatica, ora lo parla fluentemente. Ed il bilancio della sua esperienza è positivo. «Come ho detto ad alcuni studenti nelle scuole – afferma – mi sono trovato benissimo. È un'esperienza, quella del Corpo Europeo di solidarietà, che consiglierei a tutti. Arricchisce, ti apre la mente e ti cambia la vita. Ho scoperto che mi piace lavorare con bambini e ragazzi. Tra qualche settimana terminerà la mia avventura saviglianese: nell'immediato mi piacerebbe ancora viaggiare nell'Unione Europea e, perché no, proseguire in quest'ambito lavorativo».


Patrice è stato il terzo ragazzo accolto da Oasi Giovani come volontario europeo. «Anche per noi è stata un'esperienza significativa – commentano il presidente Gianfranco Saglione e le educatrici del Centro educativo post-scolastico –. Oltre che a darci un'ottima mano con il francese e l'inglese, Patrice ha creato un bel clima con i ragazzi. Occasioni del genere sono un bello scambio, una risorsa anche per gli operatori. Specie in una realtà multietnica come le nostre aule di corso Roma».